10 gennaio 2019

Vice , l'uomo nell'ombra

Vice-l'uomo nell'ombra, di Adam McKay, 2018



Pseudo-didattico e faziosissimo . Sceneggiatura che procede a colpi di singhiozzo nevrotico. Continui tentativi di satira che vanno puntualmente a vuoto. I titoli di coda a metà film forse l'unico momento riuscito, in questo senso.

Perfetto per alimentare climi da isterìa hater in masse poco pensanti in cerca di una causa unica per tutti i mali del mondo : c'è bisogno di qualcuno da incolpare di tutto, ma proprio tutto. Un demone avido di potere e senza scrupoli capace persino di sopravvivere rubando (letteralmente) il cuore di everyman, la voce narrante, per un trapianto al volo.
Dick Chaney che  "grazie a Satana" (sic. nel discorso alla premiazione) ha fatto vincere il Golden Globe a Christian Bale.

Da rimpiangere i docu-films di Michael Moore, politicamente schierati in modo netto e perentorio. Avevano un punto di vista unilaterale ma erano almeno ben documentati e miravano a motivare tale punto di vista.
Dopo la visione potevi nutrire qualche dubbio, provare a cercare un'informazione alternativa se non eri del tutto convinto. Certo non potevi dire che Moore non ti aveva spiegato un bel nulla.

Qui tutto è dato per scontato. Il demonio ha corna e zoccoli e non c'è bisogno d'altro per riconoscerlo. Nè di ragionarci troppo sopra. Il ritmo della narrazione è inutilmente frenetico, pesantemente caustico e costantemente iperbolico. Non c'è bisogno di riflettere o indurre alla riflessione. Niente dibattito o processo : dritti dritti alla sentenza a furor di popolo. 




Raccontare un greve ed intricato periodo della storia U.S.A (e mondiale) , l'11 -09-2001 , la guerra in Iraq e in Afghanistan,  Guantanamo, le leggi sulla detassazione dei capitali, l'incapace presidenza Bush jr.  e tanto altro , declinando tutto quanto in una sola ossessiva causa devastante , Dick Cheney/Mazzarino/Belzebù e poche marionette da lui pilotate o azzittite, è davvero troppo ,troppo semplicistico . Anzi è peggio : Adam McKay, ideatore sceneggiatore e regista, tratta il pubblico come una massa d'idioti .

Vice è l'equivalente cinematografico di un tweet trollone ,rabbioso e decerebrato, che mira a sollevare indignazione e attenzione (soprattutto per se stesso) piuttosto che focalizzarsi su reali problemi e criticare , fare satira politica in modo mirato.





R.T. = 62% critica, 58% audience;  IMBd = 7,1/10



2 commenti:

  1. E pensare che io l'ho adorato dall'inizio alla fine :D

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    1. Ti ho letta,cara. Che vuoi è un film squisitamente politico. Ci va giù pesante. È satira ed invettiva di parte avversa. Il che andrebbe anche bene , siamo in democrazia. Ma è un "mudracker". Prendere fatti storici e vederli con punto di vista di parte è un conto. Manipolarli alla c....arlona, ricordare solo quel che fa comodo,shakerare il tutto con una tonnellata di superficialità (faziosa) e farne uscire un prodottino cucinato a pennello per il clima "caldo" (pieno di haters e fakes) trumpiano. Beh, io non ci sto.
      Non vivo in USA ma un piano di studi univ.dedicato alla storia (e lett) americana (la storia studiata a scienze politiche), una tesi di laurea su quel periodo storico (Bush jr no, non c'era ancora) poi anni più tardi un master che comprendeva storia economico -politica usa contemporanea (Bush jr c'era)....beh, no non si può. Così non si può proprio.
      Si aizzano bene masse incavolate e non pensanti in questo modo. Già.
      È accaduto spesso in passato e non ne è mai uscito nulla di buono.

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