26 febbraio 2019

Period. End of sentence.


Period.End of sentence , di Rayka Zehtabchi , 2018. Vincitore Oscar corto documentario 2019. Su Netflix.


Da vedere assolutamente. Una boccata d'aria fresca in mezzo a tanti Oscar indigesti.



Nelle aree rurali appena fuori da New Dehli le donne non possono permettersi l'acquisto di assorbenti femminili perchè troppo costosi . Usano panni poco igienici e molto scomodi. Si vergognano del  ciclo mestruale che è ancora un tabù. In quei giorni sono "sporche" , non possono andare a pregare nel tempio della dea , che pure è femmina come loro.



Un uomo ha inventato un macchinario semplice da usare per produrre assorbenti a basso costo. Ci lavorano donne indiane riunite in una no-profit che sta cambiando una mentalità patriarcale dura a morire.



26 min. per convincermi che #Oscarsowhite vs. #Oscarsoblack non è il problema più importante del mondo.

23 febbraio 2019

Shoplitfers

(Shoplifters) Un Affare di famiglia, di Kore-eda Hirokazu. 2018
Palma d'oro a Cannes 2018. Candidato Oscar film straniero 2019.




Osamu e Nobuyo vivono con i loro due "figli" , i due bambini Shota e Juri, la "sorella" di lei Aki e la "nonna" Hatsue.
Vivono in una baracca malsana e sopravvivono di lavori saltuari ma soprattutto di espedienti socialmente riprovevoli : piccoli furti, taccheggio, prostituzione, ricatto. Uno stile di vita "zingaresco".
Tutto sbagliato quindi, anche perché non ci sono legami di sangue fra di loro.

O forse non così sbagliato , anzi forse il contrario , perché c'è affetto fra di loro e ciascuno è un porto sicuro e una vita migliore per l'altro. Un'altra famiglia , non di sangue ma elettiva.
Così una donna che non potrebbe avere figli ne trova ben due.
Un uomo con precedenti penali può rifarsi una vita. Una ragazza non verrà emarginata per il lavoro che fa.
Un'anziana non morirà sola.
Così capita che ,se i genitori biologici (quelli che non si scelgono) sono inadeguati o persino pessimi, si può solo sognare di incontrare qualcun' altro che ti porti con sé. Che ti accetti e ti ami. Aki , Shoto e Juri hanno quest'occasione.


E' una bella favola "....finché dura", come avverte nonna Hatsue.
E non durerà perché alla fine tutto dovrà tornare legalmente, socialmente e moralmente "a posto".


Anche se ci viene da piangere , accompagnati dall'inquadratura finale di Juri di nuovo su quel balcone che si sporge a sperare che l'impossibile accada di nuovo.

18 febbraio 2019

Uno sguardo ai corti d'animazione candidati all'Oscar 2019


Weekends, di Trevor Jemenez, 2018.

Anni '80. Un bambino vive "sballottato" fra le case dei genitori neo-divorziati.
Dalla casa materna fra la neve di paesaggi incontaminati canadesi all'appartamento paterno fra grattacieli e vetrate sulla skyline urbana, il poveretto viene trasportato e consegnato come un pacco postale.
Solitudine, ansia, genitori a loro volta alle prese con i propri problemi, paure ed incubi di un bimbo che non trova attenzione e teme i nuovi partners dei genitori.
Più sconsolato e deprimente di così si muore. Raggela l'adulto, da tenerci lontani i bambini !
Grafica 2d tradizionale raffinata di Jemenez , ex collaboratore Pixar.
Un piacere per gli occhi , autentica poesia. Questo è il vero punto di forza del corto candidato.
Ma quanta angoscia ! Troppo, troppo triste.







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One small step, 2018 (Usa/China) ,Taiko Studios.
Un rover cinese sta effettivamente esplorando il nostro satellite.
Quale migliore occasione per ideare un corto di co-produzione cino-americana sull'argomento?
Una bimbetta cinese che vive con l'adorato (e adorabile) padre negli USA sogna di diventare astronauta e andare sulla Luna. Bisogna studiare e allenarsi. Affrontare anche insuccessi senza demordere. Saper superare le inevitabili amarezze che la vita immancabilmente ci riserva.
Ma alla fine, ovviamente, se lo vuoi veramente e ti sforzi seriamente raggiungerai il tuo obiettivo. Yes we can ! L'American dream con gli occhi a mandorla.
Tutto quadra. Dedicato ai giovanissimi , facile da comprendere ed indubbiamente gradevole. Grafica ed animazione manga-style pulite ma non entusiasmanti.
Ci scomettiamo che finirà per accaparrarsi l'Oscar? Io spero di no.





Qui il trailer ufficiale :
https://vimeo.com/253884742

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Bao , di Domee Shi , 2018, Pixar.

La fantasia surreale di una madre cinese che fatica ad accettare l'allontanamento da casa del figlio ormai adulto.    

Sorprendente ,di non immediata comprensione , è una favola che si rivolge soprattutto ad un pubblico adulto.   
Coraggioso l'argomento : la madre possessiva che rischia di diventare "divoratrice".   
Non è cosa consueta per un "cartone animato". L' happy ending c'è ma passa per l'eccesso (sebbene solo onirico) prima di risolversi nell'accettazione. 
Grafica con modelli 3d "caricaturali" che non incontrerà facilmente il gusto del pubblico mainstream. Tuttavia originale e ben realizzata. Colori forti e cromatismo più che interessante. Luci ed animazione studiatissime ed azzeccate. Un lavoro professionale.   

La Pixar ha concesso la visione gratuita del corto per un periodo limitato di tempo, ora scaduto, su Youtube.    

Mi è piaciuto questo Bao. Ho dovuto vederlo 2 volte per capirlo appieno e coglierne i particolari. Ma ne è valsa la pena. Al momento sembra il favorito per la statuetta. La regista cino-canadese Domee Shi è la prima donna ad aver realizzato un corto per la Pixar. Qui il trailer :  


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Late afternoon, di Louise Bagnall, 2018. Cartoon Saloon (Ireland)

Grafica 2d tradizionalissima e assolutamente minimalista.

Emily è anziana e senile , la memoria l'ha abbandonata. Una giovane donna la assiste pazientemente. 

Fra una tazza di tè e gli album di fotografie, alcuni ricordi riaffiorano a flashback casuali e scoordinati ma bellissimi.E ogni cosa troverà un senso. 

Illustrare ed animare un racconto così poetico e delicato in 15 minuti è arte. Non commuoversi alla visione di questo delizioso corto è letteralmente impossibile. Semplicemente da Oscar.






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Animal behaviour, di Alison Snowden e David Fine, 2018. (Canada)


Sei pazienti animali in psico-terapia dall'analista cane.


Francamente l'ho trovato poco divertente. Il tipo di grafica ed animazione sono quelle tipiche delle serie mainstream in tv che non riesco proprio ad apprezzare. Le trovo sciatte. 

Tutto il corto si impernia sui dialoghi che , salvo qualche battuta azzeccata, non sono particolarmente brillanti. Di ansie e manie ossessivo-compulsive umane il pubblico adulto probabilmente ne può far a meno in un'animazione. Di certo non è adatto a bambini e giovanissimi. 

Complessivamente noiosetto. Per me il più "debole" candidato alla statuetta. Non mi risulta che il corto completo sia mai stato distribuito ufficialmente in rete dalla produzione. E' reperibile su YouTube una v.o. non ufficiale.