17 marzo 2019

Love ,death and robots

Love, death and robots , 2019, produz. Netflix dal 15 Marzo.




Raccolta antologica di 18 corti animati curata da Tim Miller (Deadpool) e David Fincher (House of Cards, Manhunter). 

Netflix azzarda e riesce a sfornare un prodotto atipico. Con un twist artistico di buona qualità.
2d ,3d,cgi e live action : vari autori e tecniche diverse ma risultati di gran stile ed impatto visivo. 
Il minimo comun denominatore è la ricerca della massima libertà espressiva all'interno del tema comune enunciato dal titolo ma declinato in modo "crudo" : sesso, violenza e creature "mostruose". Horror, sci-fi ,distopia e thriller i generi . Atmosfere abbastanza "dark" e surrealismo . 
Decisamente un azzardo inconsueto per Netflix perchè il prodotto sperimenta molto, ha valenza artistica ,coinvolge, stupisce risultando a volte spiazzante  e non è adatto ai minori (v.m.18). Soprattutto non rispetta il "politically correct" e potrebbe deludere il pubblico appassionato di cine-comics alla Marvel e consimili.
Artisticamente è una gioia visiva per gli appassionati di animazione , specie come me, dei corti.

La creatività dei singoli soggetti è notevole anche quando si sentono  richiami espliciti a Gravity , Solaris, Pacific Rim, il G.G.G. oltre che ad una pletora di manga orientali e scene action da videogiochi 
Fra più e meno riusciti,  ogni corto ha il suo peso specifico e di certo la serie antologica sa soddisfare gusti diversi. Ciascun corto padroneggia la tecnica scelta con maestrìa e risultati di alto livello. Tutti gli autori hanno prestigiose esperienze alle spalle : Dreamworks,  Blur Studio e così via.

I miei preferiti (no spoiler) :


Il vantaggio di Sonnie
Il vantaggio di Sonnie . Combattimento spietato iper-violento fra animali ogm con relativi conduttori. Sonnie è l'unica conduttrice femmina con la sua creatura femmina. 
Combatte per vendetta e il suo punto di forza sarà svelato alla fine del corto. Non mancano sessualità lesbo , inganno crudele e violenza splatter. 
Non indicato ad animalisti convinti. 
Grafica 3d punk/dark fotorealistica e coivolgente.


La testimone 
La testimone. Thriller surreale e folle. Una perla , un vero gioiello sia per l'animazione 3d di alto livello con gran eleganza artistica che per la creatività della narrazione. Una ragazza è testimone di un omicidio e fugge inseguita dal killer attraverso una metropoli assurdamente deserta ma stranamente iper-provvista di taxi e di locali peep show. 
Il finale batte tutti gli altri corti per effetto "assurdo/straniante". 


Buona caccia
Buona caccia. La favola tradizionale cinese della "donna volpe" rivisitata in chiave cyberpunk . Magìa , scontro fra natura e mondo tecnologico che alla natura fa violenza, amore,  poesìa e vendetta. Bellissimo , raffinato e commovente si avvale di grafica ed animazione tradizionali 2d curatissime. Il mio preferito fra i 18.


Mutaforma 
Mutaforma. In Afghanistan l'esercito americano affianca ai soldati umani due soldati licantropi . Ottimo fiuto, vista nottura, velocità e forza sovrumane , prontezza di riflessi, capacità di guarigione veloce dalle ferite. Arma letale contro il nemico ? Non proprio. Soprattutto perchè vengono considerati "cani" e subumani dai commilitoni. 
Episodio dalla trama più fruibile dei 18 che mette d'accordo tutti sulla tematica dell'odioso disprezzo pregiudizievole verso il "diverso".  
Animazione 3d super-realistica con non dichiarato ma (io) sospetto mix di live-action. Scommetto che questo sfavillante corto non finirà qui. Sarebbe un ottimo spunto  per un blockbuster fantasy live-action dagli effettoni speciali sbanca-botteghino sicuro. Chissà che non ci pensi su la stessa Netflix. Meriterebbe.
Nota patriottica di merito : è diretto dall'italianissimo Gabriele Pennacchioli , già esperto collaboratore Dreamworks per Kung Fu Panda e Dragon Trainer.
E si vede.


Zima Blue

Zima Blue
Zima Blue. Grafica 2d minimalista , la più "semplice" ed essenziale dei 18. Racconto filosofico e riflessione sulla body-art estremizzata mixata a tematiche più "consuete" e scontate quali l'evoluzione della macchina in I.A. senziente. 
Il contrasto fra grafica "piatta" che gioca sulla sottrazione di contro alla narrazione molto intellettuale funziona e crea originalità.  Prodotto sofisticato non per tutti i gusti. Rispetta il tema-guida amore/morte/robots in modo molto personale. Interessante.

Per tutti i 18 corti la cifra stilistica e narrativa è la ricerca dell'"estremo" e dello "straniante", non troppo lontano dalla poetica e dall'estetica della fortunata serie Black Mirror.
In fondo questo Love, Death and Robots si potrebbe definire un Black Mirror dell'animazione. Buona fortuna a questa affascinante antologia , che possa avere successo quanto Black Mirror. I numeri li ha.



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