17 dicembre 2017

Madre!

Madre! di Aronofsky , 2017, post semiserio. No spoiler.



Meglio attendere l'home video così potrete vederlo rendendogli giustizia. Mi spiego meglio :

Finchè ci sono in scena Bardem-Lawrence-Pfeifer-Norris assieme è un piacere grazie alla loro recitazione e alle inquietanti ipotesi (le più disparate ) che vi assilleranno. Io continuavo a sospettare un remake non dichiarato di Rosemary's baby, figuratevi. Ma non importa , va bene tutto quello che vi viene in mente perché il regista e sceneggiatore Aronofsky sta cuocendo a fuoco lento una ratatouille stregonesca con tutti , ma proprio tutti i  demenziali ingredienti che gli passan per la testa

Quando escono di scena la Pfeiffer ,Ed Norris e relativo seguito, è ora di tirar fuori lo smartphone per quel livello di Candy Saga che vi assilla, l'asse da stiro per la pila di roba da stirare, le previsioni del tempo, i whatsapp non letti o le news ansa... insomma quel che preferite. Qualche occhiatina allo schermo ogni tanto basta e avanza: il pentolone della ratatouille è esploso e tutto impazza e furoreggia schizzando gore e trash , follìa, nonsense, grottesco (involontario? ) da tutte le parti. A me è venuto da ridere almeno 3/4 volte. 

Il problema è che l'esplosione della ratatouille dura 'na cifra di tempo davvero eccessivo e potreste essere tentati di uscire sul balcone a fumare la sigaretta (ah, drogati!) , andare in cucina a prepararvi un tramezzino o quant'altro. 
Non lo fate, siate seri, che poi perdete il filo e finite fra i tantissimi che dicono : non son sicuro di averlo capito. E vai che smanettano su internet dove c'è la critica colta e poi van cianciando di misticismo e altre strane allegorie . State comodi spalmati sul divano che Aronofsky vi spiega poi tutto chiaramente nel roboante finale.
Che qui non ne parlo perchè ho promesso no spoiler. (Comodo eh? 😉)

Insomma , in home video . Non in sala che lo smartphone è cafone , sigaretta e asse da stiro non vi lasciano, la ronfatina 5 min. non è comoda come sul divano.

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P.S. post visione. È riuscito ad accaparrarsi 2 meritatissimi Razzie Awards. Il terzo , peggior film in assoluto, l'ha mancato per un soffio.
Peccato! Si meritava anche quello! 😀




9 ottobre 2017

Mine

Mine ,scritto e diretto da Guaglione e Resinaro , 2016.



Ecco qua due sconosciuti e coraggiosi italiani che ci provano partendo dagli Usa.

C'è lo statuario Armie Hammer che , bloccato nel deserto con un piede su una mina a rilascio, fa tutto il film (quasi) da solo.
Hammer ha  il physic-du-róle che serve ed è (sorpresa!) anche bravo qui.



La sceneggiatura pretende molto , in bilico tra war movie e risvolti psicologici, un pò alla Buried
Meno pessimista di Buried il film ci regala un percorso interiore del protagonista di fronte alla morte non scontato e in parte inaspettato.
L'onirico e il surreale sono ben gestiti e funzionali all'agnizione finale che è qualcosa di più di un colpo di fortuna.



Il tutto evitando troppi stereotipi "buonisti" che potevano costituire una trappola in cui era fin troppo facile cadere ,dato il contesto ,giusto per strizzare l'occhio al botteghino.
Riescono invece a mantenersi sobri ed originali ,Guaglione e Resinaro.
E non è poca cosa per una pellicola a basso bugdet di due italiani praticamente agli esordi. 

Se pensiamo al panorama del cinema italiano , anche quello di qualità,  allora si capisce perchè questi tentativi vadano sostenuti ed apprezzati. 
Vale la pena vederlo. 

11 agosto 2017

Le stagioni di Louise (Louise en hiver)

Le stagioni di Louise, 2016, Jean-Francois Laguionie, Animazione, (FRA) , su Sky on-demand.



L'anziana Louise perde l'ultimo treno e viene "dimenticata" per l'intero inverno in una stazione balneare completamente disabitata ed isolata.






Metaforica ed onirica riflessione sulla vecchiaia , la solitudine e il senso della vita .
Ironica , coraggiosa, disperata, intraprendente, introspettiva e molto altro ancora, Louise è un personaggio così ben definito ed approfondito che coinvolge totalmente lo spettatore.








Veramente sorprendente quanta sostanza , poesia ed arte riesca a veicolare un'animazione essenziale e "semplice" nella sua tecnica.
Poca cgi e molta grafica tradizionale (davvero, non se ne vede più di questi tempi) per un risultato visivamente scarno rispetto alle meraviglie cui siamo ormai abituati . Ma quanto fascino da quelle tavole con effetto acquarellato e grana in rilievo, quell'illustrazione dai colori pastello così classica e lineare. Risulta una gradevole novità. D'altra parte l'ottantenne illustratore , regista ed artista Laguionie ha lunga esperienza nei corti e nei film d'animazione.
Nell'ambientazione sulle coste della Normandia ci mette i suoi ricordi d'infanzia e un po' del suo cuore.








E garantito, la narrazione non delude un attimo. La poesia si mescola all'introspezione psicologica , alla critica sociale con un punto di vista "naturalistico/deterministico francese" amaro seppur comprensibile e condivisibile. Non mancano momenti surreali , come il tribunale dei volatili che giudica Louise colpevole.
La voce narrante di Piera degli Esposti nel doppiaggio italiano impreziosisce quest'opera.


I riferimenti letterari abbondano, dall'ovvio Robinson Crusoe , al determinismo alla Zola ,fino al meno ovvio Lord of the Flies(vedi il paracadutista-scheletro appeso).


Fra un orologio senza lancette e un orologio che segna sempre la stessa ora , bisogna far attenzione ai particolari perché non è una storia qualunque, non è intrattenimento facile e neppure Disney. E' una favola per adulti.

Lo consiglio vivamente !
Voto per me :10 

24 febbraio 2017

Manchester by the sea e gli altri candidati Oscar 2017

Manchester by the Sea e gli altri - riflessione semi-seria sui candidati Oscar 2017 a miglior film.



Così triste e grigio e dolente e senza speranza. .....che.... insomma è troppo. La borghesia si è impoverita e il proletariato è sull'orlo dell'annientamento (anche psico-emotivo , qui). Si, lo sappiamo , l'abbiamo capito. Le soluzioni sono svariate secondo l'Academy :

1. La numero uno , the best , quella che vincerà gli Oscar pigliatutto :cantiamo tutti insieme spensieratamente La La Land , che ci passa.

2.3.4  Prendiamo coscienza del problema sociale veramente serio ed urgente : la presenza afroamericana nel cinema hollywoodiano non era finora sufficiente. Ben tre films all-black quest'anno. Moonlight , Barriere, Il diritto di contare. E risolviamo il problema , così non rompono più . Magari sta zitto anche Spike Lee.

5. Pensiamo un attimino anche al 3o mondo . Per circa 35 minuti, non di più , poi arrivano Dev Patel che è carino e Nicole rediviva e l'Oscar lo prendono loro con Lion.

6. Magari a risolverci le magagne arrivano gli alieni di Arrival che sanno presente, passato e futuro . Vabbè , poi non si capisce un accidente di cosa dicono. Ma ci sarà ben un' Amy Adams che capirà tutto. Lei però non è candidata a niente. Nel caso avesse tradotto male , la colpa sarà solo sua. Niente premi per lei , si sa mai come andrà il futuro.

7.8. Piangiamoci addosso con Manchester by the Sea, senza speranza né velleità alcuna ( da rimpiangere Ben , almeno era belloccio) o , parimenti , esaltiamoci con l'eroe vero e puro di Hacksaw Ridge . Peccato dover tornare alla 2a guerra mondiale per trovarne uno. Americano, ovviamente. Intendiamoci, Mel Gibson mi è piaciuto molto quest'anno. È delle motivazioni dell'Academy che dubito : a Mel non perdonano di essere un malvagio conservatore. C'è già Clint , che non si decide né a morire né a smettere di girare.

9. Quella tanto per dire , che tanto non vincerà nulla e nn l'ha visto nessuno e se l'hanno visto tanto non è piaciuto. Ma fa fine mettere un minority report : Hell or High Water  .Questa pellicola parla di ora , di oggi ed è cattiva , realistica , per nulla piagnona; non sottovaluta ,esagera e non va neanche a finire troppo male. Io ho deciso opto per questo film , il migliore forse perché le nominations son mal fatte quest'anno. Forse perché mi piace davvero di più , fra tutti.

26 gennaio 2017

Silence

Silence, di Martin Scorsese,2016. 



Due ore e più di ottima fotografia , riprese ed atmosfere da gran maestro del cinema . In quanto alla trama , a me è piaciuto . Offre tanti spunti di riflessione ,molti interrogativi e nessuna risposta definitiva.
Non è perfetto , non fra i migliori di Scorsese secondo me. Soffre di ripetizioni e ridondanze (ad es. calpesta, calpesta). 
Ma nei dialoghi fra l'inquisitore ,il traduttore ,il giovane prete e il vecchio Liam Neeson c'è tanta sostanza . 
Una cristianizzazione che affonda nelle paludi giapponesi forse non solo a causa delle persecuzioni.  
Un silenzio di Dio così assordante da indurre chiunque  alla riflessione : ateo, agnostico, cristiano. Sicuramente l'ex-seminarista Scorsese ci offre la sua . Candidato all'Oscar per la fotografia , lo meriterebbe , per me.