19 marzo 2018

La canzone del mare

La canzone del mare , animazione candidata Oscar 2015. Su Sky.


Miti celtici con al centro la vicenda dell'ultima selkie , bambina per metà umana e metà foca.
Illustrazioni preziose e raffinate , musica folk irlandese d'accompagnamento.

Un vero gioiellino da rivisitare o scoprire (come è capitato a me) nella retrospettiva Oscar su Sky.
Da non perdere o sicuramente da rivedere. 












18 marzo 2018

Annihilation

Annihilation (Annientamento) di Alex Garland , 2018, su Netflix. Nomination Critics' choice awards 2019 a miglior horror-sci/fi



Dal regista di Ex_Machina una nuova prova interessante e di buon livello.
Un'entità aliena piomba sulla Terra a bordo di un meteorite e …no, non è niente di già visto, di scontato e banale. Tutt'altro.

È un film audace , psichedelico, surreale , che se ne infischia del pubblico mainstream e questo è già davvero inconsueto. Ancor più inconsueto e sorprendente che sia targato Netflix, produzione piaciona che non si sposta facilmente dagli umori trendy del pubblico di massa.  L'intero film è una specie di incubo con il ritmo lento e le riprese del cinema autoriale più serioso, per cui tocca affrontarne la visione con una certa calma e attenzione. Da evitare se si è in cerca di intrattenimento facile e/o sci-fi d'azione.

Ogm, manipolazione genetica estrema , clonazione , mutazione : queste sono le peculiarità uniche nonché l'identità intrinseca dell'entità aliena.  Senza motivazioni , senza finalità precise, ciecamente senza progetto : un folle caos creativo.
Proprio come natura ed evoluzione , che molti amano scrivere con l'iniziale maiuscola. Se siete fra questi "molti" , probabilmente non vi piacerà questo film. O lo definirete una pomposa cavolata. Se la pecora Dolly vi ha suscitato indignazione, classificherete questo film come horror distopico.

Personalmente l'ho apprezzato e lo consiglio. Io scrivo natura ed evoluzione con la minuscola e apprezzo il punto di vista, scientifico, della pur traumatizzata protagonista (biologa) : "non sempre orribile, a volte anche bello …." "non per distruggere , per tentare qualcosa di nuovo" .

Visivamente ed esteticamente è molto accattivante , molto più di Ex Machina. Tratto dal primo libro di una trilogia fantascientica , il film si prende ampie libertà sia nella trama che nella sceneggiatura. Non ho trovato recitazioni pregevoli , né la Portman né la Jason Leight fanno chissà che di speciale. I meriti sono tutti nella regìa, nello script e nella fotografia/effetti. Questi ultimi molto originali.

Alex Garland per me si conferma ampiamente in positivo. Decisamente più ambizioso che in Ex_Machina. Sempre non adatto a tutti i gusti.

16 marzo 2018

Dear Basketball

Dear Basketball di Kobe Bryant, corto di animazione vincitore Oscar 2018


Lettera d'addio alla gloriosa carriera di Kobe Bryant, pluricampione dei Lakers.
Animazione di 6 minuti tutta a matita nera , sfumato e poco colore. Ogni tavola è una delizia per gli occhi a livello artistico. Voce narrante di Kobe. Essenziale e perfetto corto per gli amanti dell'animazione "tradizionale" , senza effetti speciali .
Assolutamente da vedere

13 marzo 2018

The square


The square, 2017, di R. Östlund , Palma d'Oro a Cannes , candidato Oscar 2018 film straniero.



È un film difficile. Da vedere e da valutare.
Anche perchè Östlund non ci aiuta  a comprendere cosa voglia raccontarci esattamente . Si finisce per detestarlo o ,all'opposto, trovarlo interessante ed originale.
Io sono per una via di mezzo. Per un verso mi ha annoiata , per l'altro affascinata.

Motivi per detestarlo :
Il "politically correct" più ipocrita sembra messo alla berlina con sarcasmo . Christian, curatore del museo di arte contemporanea più intellettual- concettuale che si possa immaginare, sembra essere la quintessenza del borghese tutto chiacchiere, snobismo ed arte intesa come "installazioni" e "performance" fra le più assurde e peregrine. 

Il "quadrato" (the square del titolo) dei pari diritti e della solidarietà dovrebbe quindi essere l'epicentro delle buone intenzioni contraddette di fatto dalla meschinità ed ipocrisìa di ciò che accade poi nel film.
Peccato che il regista metta in scena personaggi e vicende varie senza riuscire a smarcarsi di una virgola dallo stesso vizio egomaniaco , intellettualoide e fondamentalmente tanto simile a ciò che vorrebbe criticare.

Due ore e mezza sono troppe, le riprese lentissime, le stranezze messe lì un pò troppo per far il film "diverso, assurdo , complicato, da cineclub" che fa vincere i premi ai festivals.

Motivi per trovarlo interessante :

○ Di fatto solo i metodi poco corretti riescono a far ritrovare portafoglio e smartphone a Christian. Tutto il resto è fuffa, pure il petulante ragazzino extra-comunitario che rompe le palle , poi pigola , poi svanisce perchè in effetti a lui non è successo niente di grave.😀

○ Solo un video assurdamente violento e folle riesce a catalizzare l'attenzione collettiva su Youtube : indignazione,  scuse e dimissioni durano l'arco di un attimo durante la conferenza stampa che poi devia subito sulla "libertà di espressione che non può avere limiti". Cosi che , probabilmente, i due giovani ideatori del video ci hanno in fondo azzeccato : male.... ma basta che se parli.😉

○ Solo un performer mal istruito o matto di suo riesce finalmente a smuovere i pietrificati convitati al galà del museo . Dalla provocazione, alla molestia fino alla violenza pura sulla malcapitata donna.
"Zitto e subisci e forse la belva ti risparmia, scappa e la belva ti aggredisce"
Finisce male per il performer, perchè finalmente i convitati decidono per l'opzione non prevista dal codice del "perbenismo" : riempirlo di botte.😯

○ Le istallazioni e il sonoro che le accompagna , la musica che sottolinea varie scene sono davvero accattivanti. Non è tanto il "quadrato" ma la via d'accesso ad esso che intriga : "mi fido/non mi fido delle persone" . Tutti a scegliere mi fido, ovviamente. Io decisamente sceglierei "non mi fido" ..... tanto per vedere a che stanza avrei accesso. 😀 Probabilmente a quella dei mucchietti di ghiaia "tu non hai niente" .... quelli che l'addetto alle pulizie spazza in buona fede rovinando l'installazione. 😀 😁

○ I turpiloqui del malato di Tourette sono esilaranti in quel contesto. Stesse cose che verrebbe in mente di dire anche a chi non ha la sindrome di Tourette, io per prima.

○La piramide di sedie con il fracasso sonoro è una fantastica installazione di sfondo al dialogo fra Christian e la "schianta-maroni" americana.

Insomma , non è così semplice inquadrare film, regista e messaggio : c'è un pò di questo e quello ma anche l'esatto contrario. 
È la presenza di questo contrario che ho gradito e trovato interessante, anche se non è la parte  immediatamente più evidente. 
Motivo per cui vale la pena munirsi di pazienza e vedere il film.
Che soffre sì di spocchia ma sa anche regalare scene di gran virtuosismo sia estetico che di sostanza.

6 marzo 2018

Ferdinand

Ferdinand ,di Carlos Saldanha ,2017, nomination Oscar animazione.



Il limite principale per me è la grafica è insoddisfacente e questo incide sulla caratterizzazione dei personaggi e sul valore della pellicola in generale.

Va anche detto che la pellicola è in perfetta sintonia con un pubblico al di sotto dei 12 anni.

Ferdinand , occhioni dolci, amante dei fiori e della natura , pacifista per sua inconsueta natura ha un grande obiettivo : rimanere vivo e avere un famiglia (di simili e dissimili) da amare .
Nato in un allevamento di tori da combattimento il suo destino sarebbe morire nell'arena o al macello. Ma l'ingenuo Ferdinand riesce a fuggire e a conoscere un mondo diverso di libertà.



L'animazione ci offre il suo meglio nelle scene rocambolesche di fuga per le strade di Madrid e nelle danze fra animali a suon di rap.
L'arena , il pubblico in delirio e il torero El Primero sono il climax che ogni anima infantile (non necessariamente bambina) si aspetta . Con dovuto happy ending.


Da vedere perché la storia , seppur banale, è piacevole e non indugia troppo nel messaggio "buonista" che strizza l'occhio agli adulti . Piuttosto è un "cartone animato" dei buoni sentimenti alla vecchia maniera.
E vi sfido a non amare Ferdinand il tenero che crede nell'amicizia di contro alla cieca rivalità degli altri.

4 marzo 2018

Baby Boss

Baby Boss, 2017 ,Dreamworks, animazione candidata Oscar




Recupero last minute in home video.
Questa volta la Dreamworks fa cilecca. Non appetibile al pubblico adulto, difficile da capire per i più piccoli.
Non molto divertente nè ironico , qualche gag spassosa c'è ma nel complesso risulta un pò moscio.
Considerando che compete con il graditissimo Coco, molto trasversale come target di pubblico, con un capolavoro d'arte per adulti come Loving Vincent, con Ferdinand il toro pacifista tenerone ,direi che le chances di vittoria sono pari a zero.

1 marzo 2018

Lady Bird

Lady Bird, 2017. Saoirse Ronan sola in mezzo al nulla . (no spoiler)



La melassa gronda e trabocca a volontà. La banalità imperversa. La vera grande sorpresa è come riesca Saoirse Ronan a non affogarci dentro ma , anzi, a recitare piuttosto bene
È davvero un miracolo, tanto che capisco perché le abbiano dato il golden globe come miglior attrice in una commedia. 😄

Il golden globe come miglior commedia e le candidature prestigiose agli Oscar 2018 invece li comprendo molto, molto meno.😏

Leggera ed insulsa commediola goody-goody sul coming of age di un'altrettanto insulsa fanciullina perbenino , senza talento, senza reali problemi né percorso di maturazione personale. Il contesto in cui si muove è risibilmente facilone. Una Sacramento idilliaca. Genitori che vivono in funzione dei figli. Qualche battibecco fra madre e figlia su niente di rilevante che dura max. 2 min. poi migliori amiche come prima. Padre disoccupato ma niente drammi : si va in banca e tutto s'aggiusta.
Ladybird sogna di volare nella "grande mela" perché é cool . A spese dei genitori, ovviamente. Tante altre carinerie senza spessore per contorno: il piatto è servito.

Bene la Ronan , benino Chalamet (ma è solo una particina, poco più di un cameo). Ma , poveri loro, c'è il nulla intorno.😟

Se l'Academy sentiva l'assoluta urgenza di ritagliare una "quota rosa" poteva fare di meglio che andare a pescare la new entry Greta Gerwig, per il momento non ancora all'altezza di tanta considerazione. Né come regista né (tantomeno) come ideatrice e sceneggiatrice.

Le "quote" ideologiche e/o trendy son meccanismi artificiosi e funesti. Ammazzano il merito e creano falso consenso (più che sospetto il 99% su R.T) .😢

Questo Lady Bird purtroppo sta lì come Call me by your name e probabilmente Get out

Quote di cose che non dovrebbero aver bisogno di quote . Films che non se lo meritano ma verranno sicuramente premiati per qualcosa. Chissa mai a chi giova.😯