6 ottobre 2019

What Maisie Knew

What Maisie Knew, di Scott McGehee e David Siegel, 2012


Battaglia per la custodia della piccola Maisie da parte di genitori divorziati negligenti, egocentrici ed inadeguati. I rispettivi nuovi partners dei genitori, sebbene non molto più preparati a gestire la difficile situazione, entreranno a far parte di una famiglia allargata disfunzionale con una girandola di "sballottamenti" della piccola che diventa un oggetto da parcheggiare.




Storia che si mantiene in equilibrio senza cadere nel sentimentalismo con (relativo) happy ending che dà sollievo allo spettatore pur essendo poco logico e credibile.


Ottime interpretazioni di Julianne Moore (la madre cantante) e della giovanissima Onata Aprile (Maisie) più saggia di tutti gli adulti che le ruotano attorno. Skarsgärd (Lincoln) gigioneggia belloccio a spalle curve come al solito , non pervenuto.

Liberamente tratto e riadattato dal romanzo omonimo di Henry James (1897) , nel confronto con il testo originale il film differisce di molto,  perdendo qualcosa ma anche migliorandolo in altro.

Henry James , celebre e raffinato indagatore della psicologia dei suoi personaggi, usava la tecnica del "punto di vista circoscritto" . Nel romanzo si segue Maisie dall'infanzia all'adolescenza senza poter comprendere altro da ciò che Maisie stessa sa capire o vedere. Nel film il punto di vista non riesce a focalizzarsi interamente sulla coscienza di Maisie , nonostante le varie riprese a camera bassa, all'altezza dello sguardo della piccola . Riprese più estetiche che funzionali : il punto di vista è esterno e quindi tutta la vicenda risulta più comprensibile ma anche più ordinaria e meno ambigua. Maisie è raccontata in un arco di tempo più ristretto, solo l'infanzia. I personaggi adulti differiscono di molto dal romanzo (manca del tutto Mrs.Wix) e forse è meglio così. Il film risulta meno complesso, meno duro ma anche meno puritano-accusatorio del romanzo. Maisie stessa è più lineare, una bimba più realistica e meno caricata di responsabilità morali rispetto al romanzo.


Nel complesso, dimenticando temporaneamente il testo letterario di Henry James, il film è delicato e godibile con una Maisie sensibile e credibile.
Da vedere.

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