Prospect, di Zeek Earl e Chris Caldwell, 2018. Presentato al Trieste Science+Fiction F.F. 2018
Un "indie" molto scarno , zero effetti speciali - zero cgi - zero scenografie, dal sapore retrò che strizza l'occhio al cinefilo in cerca di una "boccata d'aria" lontano lontano dai fasti dei cinefumettoni in voga.
Lungometraggio d'esordio per i due registi . Sci-fi low budget che sa trovare una propria originalità in una commistione di generi: sci-fi classica con astronavi e luna aliena ,western, racconto di formazione dall'adolescenza all'età adulta.
Cee e il padre Damon sono "prospectors" scavatori ingaggiati per estrarre "gemme" dal suolo di una luna verde aliena. Ma non sono i soli in quel mondo dall'atmosfera irrespirabile a volere la stessa cosa. Ezra sarà il primo brutto incontro. Vige la legge feroce della violenza per la sopravvivenza e il profitto. Accadranno fatti spiacevoli e la giovane Cee dovrà crescere in fretta per potersela cavare.
Ci sono ingenuità nella sceneggiatura e alcune ripetizioni nelle riprese ma tutto sommato il film scorre coinvolgendo fino al non-finale ben pensato e realizzato.
Brava Sophie Thacher (Cee) accanto al più esperto Pedro Pascal (Ezra) , l'Oberyn Martel del Trono di Spade.
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