Credo sia necessario avvicinarsi a questa pellicola lasciando perdere ogni ricerca di pregio tecnico perchè in tal senso troveremmo solo l' "ingenuità" di un esordio molto "indie" di Mati Diop , anche co-sceneggiatrice, alla sua prima prova.
Meglio far attenzione a ciò che dice questo piccolo bel film a basso budget.
Che non si concentra su chi sale sul solito tragico "barcone" della disperazione e dell'illusione alla volta dell'Europa lontana. Molto lontana ,perchè qui qualcuno parte da Dakar ,Senegal, verso la Spagna . Di mezzo c'è tanto Altantico.
Ma il film non s'interessa tanto di questo. Non vediamo nulla di questo.
Questa è la storia di chi ritorna e di chi rimane. Storia di giovani donne ed uomini.
Il ritorno è peculiare alle credenze tradizionali trasversali a tutta l'Africa sub-sahariana che nessuna religione inculturata ha ancora spazzato via del tutto.
I giovani non credono più a queste sciocchezze, ovviamente. Fintanto che non accadono proprio a loro.
Vi consiglio di guardare Atlantique su Netflix non perchè l'ha girato una donna di colore , non perchè i barconi vi fanno venire i lacrimoni. Non credo sia per questo che l'hanno premiato. Anzi. Meglio ascoltare Ada , la protagonista , nella sua battuta /inquadratura finale :
"Io sono Ada e io sono il futuro".
In Senegal, per un paese migliore.
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La regista Mati Diop a Cannes |
Atlantique?
RispondiElimina"Atlantique" titolo originale, come presentato a Cannes. In distribuzione internazionale "Atlantics".
RispondiEliminaIl cinema https://altadefinizionenuovo.co/storico/ è un affare collettivo. Non tutto dipende dall'attore.
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