6 dicembre 2019

The nest - Il nido

# tentativi di conciliazione con il nuovo cinema italiano#
The Nest , di Roberto De Feo, 2019.(Ita). Horror




Non bastano location intrigante , locandina evocativa, fotografia de-saturata e musica classica , luci basse , tappezzerie da mal di testa, lunghi piani sequenza fra stanze e corridoi e un limite invalicabile che lascia intuire il pericolo del "mondo di fuori" per costruire un horror italiano con ambizioni internazionali.




L'ispirazione a The Village e a The Others la dichiarò l'esordiente regista ancor prima di mandare il film in sala. Peccato che con The Village abbia poco a che fare , questo The Nest, e ancora meno a che fare con il ben più alto livello di The Others. Molta ambizione ,forse troppa.
Per fare un film ci vogliono idee che qui invece latitano , disperse in una sceneggiatura pasticciata.
Un esordio può essere incerto, anche rozzo, ma si dovrebbe intuire la "stoffa" del regista. Pur tecnicamente bravo, De Feo manca di contenuti anche solo con una parvenza di logica. Di originalità non se ne ravvisa alcuna.



Tre personaggi sostenuti da tre attori che ce la mettono tutta ma i comprimari sono appena (e male) abbozzati.
Il film si dilunga per creare un mistero risolto sbrigativamente nei 5 minuti finali che dovrebbero giustificare il tutto. Senza spoilerare, il "fuori" che scopriremo davvero pericoloso non basta a giustificare la dittatura delirante quanto inutile instaurata dalla folle Elena "dentro" le mura della villa del lago.
Incredibile che non avvenga un immediato colpo di stato "dentro", visto che l'unica alternativa al temuto mondo esterno gira tutta intorno ad Elena "padrona" tutta dedita a "proteggere" l'ignaro figlio Samuel. Tutti gli altri sono schiavi infelici (e tiranneggiati) di una pseudo-salvatrice del prescelto principino paraplegico (povero Samuel !).

In The Village c'era una scelta forse scellerata ma motivata e soprattutto condivisa (da parte degli adulti) con lo scopo ben preciso di tenere "fuori" dalla violenza del mondo i propri figli. Un tentativo di società autarchica , conservatrice  , alternativa, che ben presto implode dall'interno.
Il richiamo a The Others si intuisce invece negli ultimi 5 minuti rivelatori ma è fragilissimo e superficiale. Vero che i personaggi che vivono nella tenuta sono , alla luce della scoperta finale , i veri "altri" rispetto al mondo esterno. Ma la similitudine finisce lì. The Others era molto altro.
In conclusione , la mia speranza di vedere un film italiano che tenti di uscire dalla mediocrità del cinema nostrano è stata ampiamente delusa.
Che dispiacere !

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