29 settembre 2018

Il prigioniero coreano

Net (Il prigioniero coreano) di Kim Ki-Duk , 2016



Ho deciso di vedere la penultima pellicola di Kim Ki-Duk nonostante la diffidenza e la perplessità che nutro nei confronti del regista/sceneggiatore sud coreano  molto amato da Venezia e dalla critica europea , meno apprezzato negli Usa e ancor meno in patria .

La poesìa surreale, l'originalità e l'eleganza formale di Ferro 3 mi avevano colpita molto positivamente.
Pietà mi era sembrato invece più furbo che artistico , "confezionato" per  pubblico e relativa critica da cinema d'élite europeo e snobbino , molto incline a sommare capre e cavoli , del tipo : strano/disturbante + canoni extra-occidentali= cinema autoriale "cool&trendy".
Moebius infine mi aveva convinta ad evitare definitivamente Kim Ki-duk per fastidiosa sensazione di fuffa pseudo-autoriale neanche furba e senz'altro per nulla artistica.

Net è stato distribuito in Italia in aprile 2018 , benché presentato a Venezia nel 2016. Un ritardo che trovo abbastanza giustificato perché non è una gran pellicola.
Il melodramma o meglio il "melò" appiccicoso minaccia di rovinare tutto ad ogni piè sospinto. Per fortuna l'attore protagonista è bravo e sa reggere l'intero film sulle sue spalle. L'impegno politico-ideologico da parte del regista mi è parso sincero anche se piuttosto stereotipato : nord e sud corea son "bacchettati" e criticati in egual misura. Entrambi i paesi intrappolano e strangolano il malcapitato pescatore nella "rete" di paranoici sospetti spionistici , entrambi violano i diritti umani. Una delirante dittatura da una parte e dall'altra  un'ipocrita nazione capitalista dove sei libero se hai soldi sennò stai male quanto e peggio che al nord. Ok, è così , lo sapevamo già Mr. Kim.
Solo che questo film è già inattuale e poco interessante . Colpa forse della distribuzione nel 2018 , vabbè. C'è che la realtà sta superando la fiction di Net :  è in corso una formidabile partita di ping pong a 4 da quelle parti.
Il divino Kim Jong-un è armato non più solo di testate nucleari ma di inedite strette di mano con sorella colta al fianco. Occhiutissimi potentati cinesi si incontrano con alti papaveri sud-coreani e con il divino leader il lunedì sì e il martedì anche. Mercoledì c'è anche Trump. Tutti pericolosamente insieme. Speriamo in bene.

Speriamo che , magari fra un paio d'anni, la cinematografìa coreana (sud o forse addirittura nord) ci regali un film davvero sorprendente.
Questo Net si lascia vedere ma non incanta.

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