28 luglio 2019

Harem Suare

Harem Suare, di Ferzan Özpetek, 1999. Presentato sez. "Un certain regard", 52mo Cannes Festival.



Recupero estemporaneo di un film di Özpetek che non avevo visto. 
Girato subito dopo l'ottimo esordio di "Hamam" , mi aspettavo qualcosa di perlomeno interessante.
Melodrammone che non strappa lacrime e non arriva dove vorrebbe : al cuore o alla "pancia" dello spettatore. 
Cornice narrativa doppia (o tripla) macchinosa e forzata , a tratti confusa.


Colonna sonora molto ambiziosa in dissonanza con la mancanza di pathos nella narrazione.
La complicità e la sensualità che nascono fra l'eunuco Nadir e l'ultima favorita Safiyé funzionano poco e ricordano più che altro un film di Tinto Brass. 



Eppure ho avuto la sensazione che Özpetek si sentisse un pò Pasolini , obiettivo chiaramente mancato.


Bella ma enfatica la Bosè , anziana favorita dagli occhi bistrati con la sua storia alla stazione. Terribile,  più del solito, la Golino che non controlla  un attimo la sua vociaccia. 
Ambientazione storica troppo sullo sfondo , poco approfondita. Scenografie  stereotipate . Volti nell'harem ben poco credibili per l'epoca : fanno eccezione la brava Serra Yılmaz  ,e gli eunuchi Nadir e Midhat. 
No, questo recupero non mi è piaciuto per nulla. Dopo "Hamam" mi sembra uno "scivolone" da parte del regista. 

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