1 maggio 2018

The Lesson e Glory

Il cinema bulgaro secondo Grozeva e Valchanov


The Lesson , di Grozeva e Valchanov ,2014 (Blg)


Tratto da un fatto di cronaca , liberamente interpretato dai registi esordienti . 
L'ambiguità della "morale" in fondo a questa storia o meglio la sospensione di ogni "lezione morale" è il vero punto di forza di questo piccolo ma incisivo film bulgaro , presentato al Toronto Film Festival 2014. 

Nadya è una professoressa d'inglese che scopre piccoli furti in classe. Vuole ovviamente educare all'onestà : indurre il giovane colpevole a confessare e restituire , insegnare a tutti quanto sia sbagliato rubare.



Ma fuori dalla scuola il mondo è in grave recessione economica e fra disoccupazione e mutui capestro Nadya si ritrova in impreviste e ben peggiori difficoltà personali.

Sconfitto ogni disperato tentativo di fare la cosa giusta, Nadya finisce per fare l'unica cosa possibile

Al pubblico l'ardua sentenza. 
Il film chiude come si è aperto, con il gessetto che graffia sulla lavagna e la sceneggiatura che ci lascia soli alle nostre valutazioni . Una chiusura magistrale. 
Gosheva attrice di classe , da scoprire.

Da vedere

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Glory, di Grozeva e Valchanov, 2016 (Blg)



Dopo il magistrale The Lesson tornano e ci riprovano i due registi/sceneggiatori bulgari Grozeva e Valchanov con una pellicola di tutto rispetto che , opinione personale, ho sentito però meno incisiva e più didascalica della precedente.
Beninteso, avercene di cinema così in Italia, purtroppo ce lo sognamo.

La storia del povero , tonto, onesto, balbuziente Tzanco Petrov strumentalizzato e spogliato della sua dignità nonchè del suo prezioso orologio Glory punta dritto il dito verso la corruzione statale bulgara e verso l'elìte oligarchica disonesta e arrogante che tale sfacelo crea e favorisce.
I registi ci fanno anche chiaramente comprendere la gravità della spaccatura economico-sociale-culturale fra la borghesia della capitale (benestante e nevrotica manco fosse Manhattan) e il resto della nazione ,specie le aree rurali, che vive in condizioni arrestratissime sotto tutti gli aspetti (come se dopo il 1989 nulla fosse cambiato, ma anzi peggiorato).




Tuttavia la satira amara e potente di The Lesson qui sembra tentata ma non del tutto riuscita. L'arco si tende, la freccia scocca ma la gittata sembra scarsa e (secondo me) manca , seppur di poco, il bersaglio.

La Gosheva è di nuovo grandiosa , si conferma attrice talentuosa (hollywood se ne accorgerà presto?). Il personaggio Tzanco non è scritto troppo bene ,a mio parere, e ne risulta un'interpretazione rigida e monocorde. Eccessiva in alcuni momenti.
Funziona comunque perchè è quasi impossibile non empatizzare con lui , arriva al pubblico. Ma credo si potesse fare di meglio e per certi versi è un'occasione mancata.

È un film da vedere , soprattutto per gli amanti del cinema "impegnato" da cineclub.

A mio parere The Lesson era un bel voto 9 mentre a questo non darei più di 7,5.

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